SUPER MIMMA, CHE HA STRAVOLTO LA SUA VITA PER AIUTARE I BAMBINI DELLE BARACCOPOLI NAMIBIANE!
Essendo che la sfiducia verso le organizzazioni no profit è molto diffusa ultimamente, mi piacerebbe far conoscere a tutti un’organizzazione seria che si occupa davvero dei bambini poveri: Mammadù Trust, un’associazione che a me sta molto a cuore. Come potete leggere nella mia presentazione, sono una “mamy adottiva” (a distanza purtroppo) di tre fantastici ragazzini namibiani, che fanno parte proprio di Mammadù.
Loro si chiamano Augusto, di 16 anni, Otilie, di 8 anni e Barak,di 9 anni, ve li presenterò meglio in seguito. Si tratta di una organizzazione che ho potuto conoscere da vicino l’estate scorsa, essendomi recata in Namibia, a Mammadù, per due settimane.
Ora vorrei farvi conoscere questa associazione attraverso gli occhi di quella che io definisco “Super Mimma”. Lei è tra le più belle persone che io abbia mai conosciuto e dovrebbe essere inserita tra le meraviglie della Namibia.
Non posso portare Mimma qui fisicamente, pertanto cercherò di farvela conoscere al meglio tramite la trascrizione di un’intervista telefonica Varese-Windhoek, e di farci raccontare da lei cos’è Mammadù.
Mara: Ciao Mimma, inizierei questa intervista telefonica chiedendoti proprio “com’è iniziato tutto?”
Mimma: Ciao Mara, tutto è iniziato 7 anni fa quando atterrai per la prima volta in terra africana. La meta di quel viaggio era il Madagascar, una terra meravigliosa, paesaggi incredibili, un clima splendido, ma ciò che mi entrò nel cuore, che assorbì totalmente la mia anima fu la popolazione del Madagascar.
Tornata in Italia tutto sembrò diverso, nulla era più come prima. Tutto sembrava privo di significato, scoprì, mio malgrado, cosa significava “Mal d’Africa”. L’anno seguente non seppi resistere e per le mie ferie tornai in Africa insieme a mio figlio all’ora dodicenne, ma alla volta della Namibia.
Se ufficialmente partivo per una vacanza, dentro di me, il vero obiettivo era quello di poter gioire insieme a mio figlio con i bambini del posto. Atterrati all’aeroporto di Hosea Kutako, sbrigate le prime formalità ci siamo subito diretti verso la baraccopoli a soli 8 km dalla capitale e come per incanto ci trovammo catapultati nel magico mondo di Mammadù Trust, un’oasi nella baraccopoli di Otjomuise, dove ci accolse Agnes Albrecht.
Mara: Agnes, spero di riuscire a intervistarla prossimamente, Augusto la chiama la Mamy di Mammadù.
Mimma: Si, lei è proprio la mamma di Mammadù! Agnes è una donna fantastica, la fondatrice di questa organizzazione no profit. Lei è ciò che rende Mamamdù diverso dalle altre associazioni, perchè lei non è solo meravigliosamente immersa nel suo progetto educativo, lei è il cuore del suo progetto.
Anche quell’anno i giorni passarono troppo veloci e le mie ferie giunsero al termine, e fui costretta a rientrare a casa.
Successivamente trovai altre mete, viaggiai molto sia sola che in compagnia dei miei figli. Bello, ho sempre amato viaggiare, posti incantevoli, culture affascinanti, ma mancava qualcosa! L’Africa, quel mal d’Africa non mi lasciava più.
Così, nel 2015 tornai in Namibia, dai quei bambini che avevo lasciato qualche anno prima. Alcuni non c’erano più, le famiglie avevano deciso di portarli al nord del paese dove avrebbero imparato a gestire le farms, ma la maggior parte erano ancora lì, a Mammadù, leggermente cresciuti, ma sempre loro.
In quel momento, disarmata dai loro sorrisi, decisi di dare una svolta alla mia vita, o meglio di stravolgerla completamente. Lasciai tutto, lavoro, casa, abitudini, i miei figli, non è stato affatto semplice, anzi è stato difficilissimo. Lasciare i miei figli è stato come strapparmi un pezzo di cuore, ma sapevo che loro erano in buone mani, che i miei genitori non gli avrebbero fatto mancare nulla. I bambini del centro, invece non avevano nulla e avevano bisogno di tutto, soprattutto ero certa che da madre, da mamma, potevo offrire loro la cosa più importante, un affetto infinito.
È iniziata così la mia nuova vita…la vita namibiana!
La mia vita da quel momento ha iniziato a riempiersi con i loro sorrisi, con la loro ingenuità nell’affrontare la vita quotidiana, il loro stupore, il loro entusiasmo nel vivere ciò che Mammadù aveva da offrirgli. Nonostante fossero consapevoli che che una tramontato il sole, usciti dal cancello di Mammadù sarebbero tornati a casa, in una baracca di lamiera, senza pavimento, con solo della terra battuta, senza elettricità, o servizi e con quel poco cibo che la famiglia, dopo una giornata di sacrifici (per i fortunati con i genitori che lavorano) poteva offrirgli, loro sorridevano comunque, e questo mi apriva il cuore giorno dopo giorno.
Mara: tu iniziasti come volontaria a Mammadù, ma già nel periodo in cui ero lì c’era aria di grandi cambiamenti per te, cosa è successo dopo?
Mimma: si, iniziai come volontaria, ce ne sono molti che fanno questa esperienza a Mammadù per periodi più o meno lunghi, e vengono da ogni parte del mondo, fino a quando lo scorso anno mi venne proposto di diventare manager del centro. Sono talmente convinta della decisione che ho preso anni fa di trasferirmi qui, e credo talmente tanto in questa associazione che non ebbi il minimo dubbio e accettai immediatamente, senza pensare alle conseguenze e a quanto potesse essere difficile!
Infatti, non è stato semplice come avevo immaginato, ci sono responsabilità infinite, un’infinità di cose da gestire, i problemi e le complicazioni sono sempre dietro l’angolo, ma grazie alla esperienza di Agnes e ai suoi preziosi consigli tutto è stato più facile.
Mara: parlaci di Mammadù, in cosa consiste concretamente?
Mimma: Mammadu Trust è una organizzazione NO PROFIT dedicata ai bambini della baraccopoli di Otjomuise, aperta dal lunedì al venerdì. Attualmente il centro è frequentato da circa 63 bambini dai 4 ai 16 anni.
I bimbi più piccoli frequentano il kindergarden e la pre-primary school, per loro le porte di Mammadù si aprono alle 7 la mattina dove fanno colazione e vengono seguiti da una maestra locale e dai volontari provenienti da tutto il mondo. Come nei nostri asili i bimbi del kindergarden giocano, iniziano a imparare l’inglese, oltre che a iniziare a leggere e scrivere. I volontari insegnano loro l’importanza dell’igiene, e si occupano il più possibile della loro salute. Mammadù offre loro oltre che la colazione, una merenda e il pranzo.
Alle 13:00 il “cambio della guardia”. I piccoli lasciano il posto ai più grandi che rientrano dalla mattinata scolastica, iniziata prestissimo; infatti essi si recano al centro alle 6:00 di mattina per essere accompagnati dal nostro bus presso le rispettive scuole, dove vengono recuperati dal nostro driver al termine delle lezioni con destinazione Mammadù.
Dopo una mattinata di studio sono letteralmente affamati, e la nostra insostituibile cuoca Meme Dina fa sempre trovare loro un pranzo abbondante e sano.
Finito di mangiare la maestra e i volontari li aspettano nelle varie classi, da poco abbiamo anche un aula computer. Qui svolgono i loro compiti e le attività necessarie per la scuola, progetti, ricerche, e anche ripetizioni se le pagelle dimostrano carenze in alcune materie in particolare. Se si impegnano con i compiti, dopo la merenda hanno tempo per giocare, ballare, cantare e svagarsi, come tutti i ragazzi della loro età.
Le porte del centro si chiudono alle ore 17:00 dopo una lunga, estenuante, ma meravigliosa giornata, stracolma di emozioni.
Mara: io ho conosciuto tua figlia Silvia, che era anche lei a Mammadù per le vacanze estive lo scorso anno, quindi è un’esperienza che riesci a condividere anche con i tuoi figli? Ritieni sia un’esperienza di vita che può riempire i vuoti che molto spesso affliggono i nostri ragazzi?
Mimma: Sono fortunata, i miei figli mi seguono in questa meravigliosa esperienza di vita, tu hai conosciuto Silvia, ma è venuto a trovarmi anche mio figlio Alex. Assolutamente si, questi bambini che non hanno nulla sono capaci di dare molto, moltissimo. È un’esperienza che ai giovani, agli adolescenti ritengo possa cambiare la vita, o per lo meno permetterebbe loro di affrontarla in modo diverso, di fargli apprezzare le fortune che hanno. Inoltre qui troverebbero degli amici, degli amici veri, degli amici fedeli, pronti a sostenerli e ad accoglierli in ogni momento.
Mara: Da neo manager di Mammmadù quali sono gli obiettivi che ti sei posta? Quali sono i progetti di Mammadù a breve e a lungo termine?
Mimma: l’obiettivo principale e’ quello di poter seguire i ragazzi fino alla fine del loro percorso scolastico ed educativo (alcuni dopo un po’ non frequentano piu’). Non è semplice come sembra, i ragazzi fuori dal centro spesso si trovano a confrontarsi con abitudini diverse e tendono a dimenticare facilmente le buone maniere, e ciò si ripercuote negativamente sul loro andamento scolastico. E’ anche difficile avere un rapporto scuola – famiglia. Sarebbe grandioso potersi relazionare con tutti i familiari e avere un riscontro, collaborare con la famiglia, ma non è sempre possibile. Molti ragazzi hanno i genitori che lavorano lontani e rientrano a casa solo per qualche week end, altri hanno i genitori che non parlano l’inglese, ma solo l’Africa si o addirittura un dialetto locale.
Con alcuni genitori/ parenti, è diverso, abbiamo un’interazione continua e positiva, questo si riflette immediatamente sull’andamento scolastico del bambino/ ragazzo. Se il bambino ha il supporto/ sostegno della famiglia si avverte positivamente nella crescita dello stesso.
Mara: qual è il futuro che Mammadù vuole costruire per questi ragazzi?
Mimma: la cosa essenziale per noi e’ fare in modo che ognuno di loro termini la scuola nel migliore dei modi e con i risultati da noi sperati, perchè come nel resto del mondo la scuola e l’istruzione sono fondamentali, un passaporto per il futuro! Proprio per questo abbiamo appena finito di ampliare la struttura di Mammadù per creare un’aula informatica, perchè i ragazzi rimangano al passo con il progresso tecnologico, i nostri computer non sono sufficienti per coprire le esigenze di tutti loro ancora e non sono di ultima generazione, ma è sicuramente un grandissimo passo avanti!
Mara: quali sono i sogni di Super Mimma? E quali credi siano i sogni dei ragazzi di Mammadù?
Mimma: il mio non so se definirlo un sogno, mi basterebbe poter avere la forza sempre, come ora, di poterli seguire in tutto e per tutto. Avverto di essere il loro punto di riferimento e per questo non vorrei deluderli.
I sogni dei ragazzi…Ognuno di loro ha un sogno, c’e’ il futuro ministro, il poliziotto, la maestra, l’ingegnere, l’informatico, il medico, il calciatore, perchè i sogni sono internazionali e soprattutto non costano nulla. La differenza purtroppo sta nel luogo in cui si nasce, e qui in Namibia non è semplice il mondo lavorativo, figuriamoci un futuro lavorativo all’altezza dei sogni.
Molti ragazzi finita l’universita’ si ritrovano senza un lavoro, senza possibilità. Molti continuano con i Master in Sud Africa dove al termine c’è qualche possibilita’ in piu’ per trovare una occupazione adeguata al loro livello di studio ma… é difficile, ed è molto costoso!
Mara: tu oltre che essere mamma di due splendidi ragazzi, sei anche tu, come me, una mamma adottiva, tu ormai non più a distanza, perchè adottare un bambino a distanza con Mammadù? Perchè con Mammadù l’adozione a distanza è diversa da quella offerta dalle altre associazioni?
Mimma: Tantissimi bambini hanno bisogno di sostegno e supporto per crescere (crescita scolastica/ crescita di vita) e come tante organizzazioni anche per Mammadu’ sono aperte le adozioni a distanza. Chi decide di adottare un bambino del nostro centro ha la possibilità di accompagnarlo durante tutto il percorso di crescita, avere contatti con i bambini attraverso i social ogni qualvolta lo si desidera, si ha la liberta’ di poterli visitare sul posto e poter condividere con loro dei giorni in qualche posto namibiano. Proprio come hai fatto tu l’anno scorso, Mammadù ti da la possibilità di viverli nella loro quotidianità, di crescere con loro.
Mara: un’ultima domanda, con cui mi permetto di farti un pò di pubblicità dato che hai in progetto di aprire un’agenzia viaggi in Namibia, perchè gli italiani dovrebbero partire per un viaggio con destinazione la Namibia? Ma soprattutto perchè la meta di quel viaggio dovrebbe essere il centro di Mammadù?
Mimma: la Namibia è una nazione molto tranquilla, priva di guerre civili e la popolazione, ormai abituata alla straniero, come buon proprietario di casa, accoglie tutti cordialmente ed e’ felice di mostrare le bellezze del posto.
E le bellezze della Namibia sono infinite. Il clima è fantastico tutto l’anno, e la cosa magnifica si alternano armoniosamente paesaggi differenti che con i loro colori avvolgono questa terra splendida e tolgono il fiato ai fortunati spettatori. Non solo i paesaggi, ma in Namibia si possono incontrare tantissimi animali, in particolare i famosi big five!
Il viaggio con destinazione Mammadù servirebbe a poter vivere a pieno la realtà della popolazione ed immedesimarsi in essa. È un modo divertente di mettersi alla prova, di mettere alla prova le proprie capacità di adattarsi, di comprendere quanto la realtà di questi bambini è diversa, lontana e a volte più felice della nostra. Mammadù, o meglio i bambini di Mammadù insegnano, vederli gioire per la piu’ piccola cosa, farsi coinvolgere dalle loro risate, farsi travolgere dai loro balli continui (loro ballano a ritmo di qualsiasi cosa, sempre) ecco questo è un insegnamento che non ha prezzo, è un’esperienza di vita che non ha prezzo e che non si può dimenticare. Questi bambini riempiono il cuore e la vita di chi li conosce.
Mara: Grazie Mimma! Ti mando un abbraccio forte a te e ogni bimbo di Mammadù! Ci vediamo presto, molto presto promesso!
Mimma: vi aspettiamo a Mammadù, in tanti, anzi in tantissimi!!!!
MARA BRAGHINI – Mara, una laurea in giurisprudenza, due master post laurea, uno in criminologia e reati finanziari, l’altro in diritto penale tributario. Una vita dedicata alla sua passione per i cavalli, all’equitazione, da cui ha imparato che per raggiungere grandi obiettivi non bisogna mollare mai, le scorciatoie non ripagano, al contrario della dedizione, della passione e della costanza.
Questo insegnamento lo applica ogni giorno, in ogni cosa che fa, anche durante la pratica forense, che la vede interfacciarsi con molteplici ambiti del diritto, passando da questioni di diritto civile, di diritto del lavoro, a questioni tributarie, e soprattutto di diritto penale, di recente ha iniziato a interfacciarsi anche con il diritto dell’immigrazione, per via della sua collaborazione con l’Associazione Avvocato di Strada Milano, associazione che offre tutela legale ai soggetti senza fissa dimora. Leggi tutta la biografia >>