Anziani, al consultorio dei diritti 100 chiamate in un mese e mezzo
Il “poliambulatorio dei diritti” Mif (Minori, Migranti e Famiglie) di Palermo ha attivato una linea telefonica nazionale contro la solitudine e, con il sostegno dell’Unione buddisti italiani, è diventata una piattaforma nazionale di ascolto online. Un articolo di Redattore Sociale scritto da Serena Termini.
PALERMO – Continuare ad ascoltare e ad aiutare gratuitamente le persone in difficoltà, anche in questo periodo di pandemia, i cui bisogni sono anche diversi. E’ quello che stanno facendo tutti i volontari del Mif che non si sono mai fermati. Il Consultorio dei diritti Minori, Immigrati, Famiglie è, infatti, un’associazione di promozione sociale che si occupa delle fasce svantaggiate della popolazione attraverso uno sportello di supporto e orientamento di base gratuito gestito da un’equipe multidisciplinare, composta da cento professionisti tra avvocati, psicologi, pedagogisti, nutrizionisti, insegnanti, architetti, medici, amministratori di condominio, counselor, farmacisti, mediatori familiari e tanti altri.
Il Mif, per l’occasione, ha attivato una linea telefonica a carattere nazionale contro la solitudine a cui hanno chiamato prevalentemente, nel primo mese e mezzo di attivazione, circa 100 persone anziane.
Inoltre, dallo scorso 6 aprile, per fronteggiare i problemi legati alla pandemia, grazie al contributo di 15 mila euro dell’Unione Buddhista Italiana (UBI), lo sportello fisico di sostegno multidisciplinare è diventato una piattaforma nazionale on line: l’equipe di professionisti, provenienti da diverse realtà del territorio italiano offre quotidianamente un servizio multidisciplinare di ascolto, informazione ed orientamento gratuito, specializzato.
Diverse sono state le storie raccolte come quella di una signora di 70 anni, rimasta vedova, senza figli e sola che, lamentando di abitare in un condominio dove non c’è solidarietà, quando la notte non riesce a dormire, esce in macchina e le sembra di stare un po’ in compagnia. C’è anche l’immigrato con il permesso di soggiorno scaduto che non può ritirare il reddito di cittadinanza e non ha più cosa mangiare.
Tra le altre situazioni emerse: dubbi sul decreto Cura Italia, chiarimenti sull’acceso ai mutui e finanziamenti, difficoltà nelle spese familiari, ansie e paure per il futuro, difficoltà nelle relazioni di coppia e con i figli, la gestione della gravidanza in pandemia, le problematiche di affidamento e custodia dei minori quando i genitori sono separati e le segnalazioni di violenza domestica.
“Si tratta, in pratica di una sorta di poliambulatorio dei diritti. Il nostro desiderio che ispira tutte le attività – dice Vincenzo D’amico presidente del Mif -, è che ogni persona riacquisti valore di essere umano. Questo principio muove l’agire del Mif, che come missione si prefigge proprio di offrire un aiuto tanto emotivo quanto pragmatico e pratico a coloro i quali ricercano supporto e informazione circa i propri diritti. In alcuni si percepisce la propria condizione di solitudine. Il nostro l’obiettivo è quello di ascoltare ma nello stesso tempo di dare un supporto, di dare una speranza.
Il flusso a volte di storie disperate si argina, si limita dal momento in cui si riesce a captare piccole positività che emergono sempre, piccoli sprazzi di luce nelle pieghe dei racconti spesso dolorosi o tragici. Le persone hanno bisogno prima di tutto di parlare, di essere ascoltate e soprattutto di rassicurazioni.
La chiave è quella di cogliere il positivo, la risorsa della persona stessa. Sentendosi gratificati, ascoltati, si sentono soprattutto riconosciute come persone. Quasi sempre dalle lacrime, dalla sofferenza si arriva al sorriso e ci si saluta con la consapevolezza di sentirsi soddisfatti dalla conversazione. Dato l’impegno continuo degli operatori per garantire la continuità dei nostri servizi avremo bisogno anche del sostegno esterno di coloro che ci volessero aiutare”.
“Alla nostra piattaforma online si sono rivolte finora circa 50 persone, 30 donne e 20 uomini con età media di 40 anni – dice pure Andrea Maniaci del gruppo di professionisti Mif -. Abbiamo sostenuto per esempio la difficoltà di un padre di non potere assistere al parto della moglie. Oltre a questo, tanti altri sono stati i bisogni raccontati dalle donne in gravidanza. Tra le persone che sono state aiutate, ci ha commosso, per esempio, una signora molto anziana che, costretta a convivere con un figlio con una disabilità psichica di cui aveva paura, è stata poi, a poco a poco, tranquillizzata, grazie anche, alla scelta di supportare telefonicamente pure il figlio”.
Il Mif ha superato i confini dell’Isola estendendo la sua mission anche a Genova, dove il 17 Novembre del 2019 è stato inaugurato il point Mif Genova e poi anche a a Torino. Gli interessati possono contattare il consultorio dei diritti Mif su www.consultoriodeidirittimif.it. La linea telefonica è attiva tutti i giorni dalle ore 09.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00, anche il sabato mattina. Chi volesse fare delle donazioni potrà farlo online.
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