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Guida al corretto “movimento”

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Guida al corretto “movimento”

Dopo il periodo di lock down appena trascorso, il desiderio di mettersi in movimento è stato in linea generale espresso da quasi tutta la popolazione.

In moltissimi hanno trovato nell’attività motoria una “valvola di sfogo” post quarantena (e molti anche durante la fase di confinamento in casa).

Desidero “sfruttare come gancio”, quindi, quanto relazionato dalla collega e socia nel M. I. F., la psicologa dott.ssa Ivana Caruso, per indirizzare tutti i lettori verso il corretto concetto di “attività fisica”.

Le attività sportive, siano esse singole o di gruppo, hanno molti lati positivi, ogni sport però va considerato come una “funzione” dove il corpo deve adattarsi e compensarsi per praticarlo.

Quindi, lo sport fa bene ma bisogna praticarlo con consapevolezza!

Vediamo di fare un esempio.

La corsa: la corsa è classificata tra gli schemi motori di base nel nostro D.N.A. ma rimane tale se espresso in un breve lasso di tempo (brevissimo, diciamo dai 30“ ai 60“) se riflettete un attimo è un tempo utile per scappare da un predatore o per saltare addosso alla preda se stiamo cacciando.

Superato questo tempo limite (brevissimo) il nostro apparato muscolo-scheletrico, mediante il sistema nervoso e quello mio-fasciale, inizia ad attuare manovre di compenso sulla lunghezza del passo per renderlo meno dispendioso in termini energetici.

In altre parole: il nostro corpo fa uno sforzo per far sì che una corsa prolungata, per un periodo di tempo superiore a questo (ricordiamoci massimo un minuto!), non ci faccia consumare energie eccessive per il nostro organismo ed inoltre ci faccia avere la miglior condizione possibile e la miglior fluidità nel movimento.

Una cosa prodigiosa, indica che il nostro corpo è strutturato per riuscire a sostenere movimenti e posture riducendo in maniera considerevole il dispendio di energia contrattile.

Il problema però è: mi sto adattando a qualcosa che non è fisiologica al movimento umano?

La risposta è sì!

Siamo strutturati biomeccanicamente come esseri marcianti (fatti per camminare) e non capaci di correre per lunghe distanze come i canidi (cani, lupi…) o i cavalli.

In questo processo di adattamento ripetuto nel tempo i nostri effettori primari di movimento (in anatomia gli effettori di movimento sono le terminazioni nervose che trasmettono gli impulsi nervosi primari al tessuto muscolare, ciò determina l’attivazione di quei muscoli che si devono attivare prima degli altri) perdono la loro funzione e vengono sostituiti da muscoli definiti “sinergici” che però di norma non sarebbero in grado di sostenere tali sforzi, nel caso della corsa portando mal di schiena, problematiche a piedi e ginocchia.

Di norma per funzioni di questo tipo esistono preparazioni adeguate che possano mettere i condizioni la “macchina umana” di sostenerle senza troppi problemi.

Ma che fare se la mia attività primaria, per tre mesi o per una vita intera, è stata una sedia di ufficio, un PC e/o un divano?
Abbiamo parlato sin qui in un linguaggio per molti incomprensibile perché molto tecnico, ma passiamo alla parte più facile, quella pratica!

Insieme ad il mio stimato collega, Stefano Cavarretta, abbiamo deciso di darvi un piccolo allenamento utile per poter riprendere in modo sano le vostre funzioni motorie senza adattarle a qualcosa di “disfunzionale”.

Innanzitutto prendiamo in considerazione il primo tra gli effettori di movimento, e anche il più importante: il diaframma.

Con il termine diaframma indichiamo la corretta comunicazione contrattile tra diaframma toracico e pavimento pelvico (siamo pronti a fornire ogni tipo di chiarimento in merito per spiegazioni più approfondite) e questo si può ottenere solo tramite la CORRETTA RESPIRAZIONE.

Quindi prima dell’allenamento occorre eseguire 10 respiri dal naso sia nell’inspirazione che nell’espirazione.

È importante renderli fluidi e profondi e percepire la corretta attivazione ed espansione.

Qui vi mostriamo come eseguirli in foto.

Quindi 10 atti respiratori per ogni posizione saranno sufficienti a condizionarci correttamente.

A seguire abbiamo preparato un allenamento che rispetta la biomeccanica e la fisiologia del movimento umano, abbiamo scelto un allenamento ad alta intensità intervallato da pochi secondi di pausa dove eseguiremo due esercizi :

1) DEADBUG PER 20″
2) PLANK QUADRUPEDIA PER 20″

RECUPERO RESPIRANDO DAL NASO PER 20″

ripetiamo questo ciclo senza ulteriori pause per 10/15 minuti, otterremo un grande dispendio energetico rispettando il nostro corpo.

Buon allenamento!

 

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