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Insieme…ma con la giusta distanza

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Insieme…ma con la giusta distanza

Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò nuovamente a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. Questo finché non riuscirono a trovare una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.” Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, 1851

Quando ho iniziato a pensare al contenuto dell’articolo ho cercato un’immagine che potesse rappresentare i vissuti attuali di una coppia.

Nel momento in cui si inizia una convivenza si pensa che il partner sia quello giusto per condividere il proprio tempo. Si rientra la sera, dopo una giornata lavorativa, e si trascorrono due/tre ore magari chiacchierando o guardando la tv. Si può decidere di trascorrere il weekend, se non si lavora, fuori casa o all’insegna di faccende, pranzi e cene.

Oggi la situazione attuale comporta però una riorganizzazione della quotidianità: la giornata è scandita da attività differenti.

Il COVID-19 ha favorito il lavoro da casa (il cosiddetto Smart Working), così in alcune case, mentre un partner si ritaglia uno spazio lavorativo durante il giorno, l’altro, per esempio, è impegnato in attività diverse.

Si trascorre parecchio tempo insieme e ciò potrebbe innescare delle situazioni diverse all’interno delle famiglie.

Il cambiamento di abitudini, a volte, può essere destabilizzante e può far emergere alcune caratteristiche del partner già conosciute, ma amplificate a causa della convivenza “forzata”. Al contrario, si possono scoprire qualità e capacità che non si sono mai manifestate, per esempio le abilità culinarie!

Il tempo trascorso in casa può essere utile per riflettere ognuno su se stesso, sui propri legami e sui propri progetti. Si possono trascorrere più momenti con i figli per accudirli e conoscere meglio la loro esperienza.

Nel periodo attuale, caratterizzato da grande incertezza, può succedere che in una coppia compaiano difficoltà o si rafforzino i legami già esistenti.

Questi momenti trascorsi all’interno delle mura domestiche possono servire per comprendere meglio la “comodità” o la “scomodità” all’interno delle nostre relazioni.

Diverso è il caso delle coppie che vivono in due abitazioni differenti.

In quale fase della relazione si trova la coppia?

Può essere all’inizio della fase di “innamoramento”, in cui ancora non ci si conosce abbastanza e, rimanendo separati, si immagina il momento in cui ci si rincontrerà.

Una coppia può essere in una fase di stallo, e questo periodo può aiutare a riflettere sull’importanza e sul “significato” della relazione.

Può esserci il caso di coppie che, prima che iniziasse la fase di emergenza, avevano deciso di convivere: in questo caso ci si può dedicare alla progettazione futura, immaginando un’ipotetica vita insieme.

Qualunque sia il caso, in questo momento diventa importante riuscire a capire le migliori “strategie” di convivenza sia fisica che “mentale”. Per gestire e migliorare la vita di coppia in quarantena potrebbe risultare utile organizzare la quotidianità in maniera flessibile.

Si può chiedere ai figli, se grandi, di essere aiutati a pianificare la giornata: potrebbe essere un’occasione per condividere con i genitori più momenti.

Con i bambini più piccoli si sperimenta, invece, la parte di Sé più creativa attraverso l’organizzazione di laboratori creativi; per esempio, si possono proporre giochi da svolgere insieme dentro casa.

A volte, invece, possono anche capitare dei malintesi e ci si deve scontrare con l’idea che il partner non sia quello immaginato. Se nascono dei piccoli litigi bisogna assumersi la propria responsabilità e preferibilmente discuterne, cercando di individuare l’eventuale “cortocircuito”: si potrebbe chiedere al proprio partner come si sente e qual è l’emozione prevalente in questo periodo.

L’ideale sarebbe creare e mantenere un clima sereno per affrontare tale momento critico.

In una relazione è essenziale che ogni persona abbia un proprio spazio anche fisico: durante la quarantena, per esempio, si potrebbe trascorrere un po’ di tempo in stanze separate svolgendo attività differenti.

Si potrebbe convivere come i porcospini: insieme, ma con una distanza tale da sentirsi vicini emotivamente e non invasi all’interno del proprio spazio fisico e mentale.

Quando gradualmente si tornerà alla “normalità” cambieremo la nostra routine giornaliera e ristabiliremo anche nuove abitudini.

Auto-osservarsi e osservare le proprie relazioni può servire per migliorarle anche attraverso l’individuazione delle risorse di ciascuno.

L’emergenza che stiamo vivendo provoca dei cambiamenti in ognuno di noi. Tale periodo può diventare un’opportunità anche per apprezzare i piccoli gesti che si compiono quotidianamente.

#andratuttobene


Si precisa che questo è solo un aspetto di un problema più ampio, che tratteremo nella sua interezza negli approfondimenti successivi. Prosegui la lettura con il prossimo articolo cliccando qui


Questo dossier multidisciplinare è realizzato con il contributo dell’UNIONE BUDDHISTA ITALIANA


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