Oggi ti propongo un bel gioco
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
Art. 31 Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
La “mission” del Consultorio dei diritti M.I.F. e’ quella di promuovere e garantire i diritti della persona in un’ottica multidisciplinare.
Il consultorio dei diritti M.I.F. da anni si occupa di dare risposte ed informazioni rispetto ai diritti di minori, immigrati e famiglie .
In quest’ottica nasce l’idea di proporre un percorso che abbia come finalità il diritto al gioco del bambino , ma anche il diritto dei genitori di avere l’opportunità di creare l’ambiente adatto per poter organizzare tali giochi , di essere informati e formati sia sul repertorio dei giochi da proporre sia sul valore del gioco stesso.
L’idea di proporre un percorso sui giochi, da fare in casa con i bambini, nasce dalla difficoltà che a volte i genitori incontrano nel creare qualcosa di semplice, fattibile quando arrivano a casa gli amichetti e i compagni dei propri figli.
Perchè i bambini, si sa, se lasciati liberi o fanno “macello” o stanno davanti alla tv , o peggio ancora bloccati dai giochi elettronici.
Siamo nell’epoca digitale e no ne possiamo fare a meno.
Ma e’ questa l’unica alternativa?Noi crediamo di no!
I bambini possono, anzi devono giocare con il proprio corpo, con le proprie mani, con i propri genitori con i propri amici e compagni, a casa ma anche nei giardini e anche in strada.
L’obiettivo è quello di suggerire, in questo blog, alcuni giochi da fare in casa e fuori casa, dopo che gli adulti abbianoo posato i cellulari, spento la televisione e i videogiochi e… fatto merenda.
Prima di cominciare, è necessario suggerire alcuni consigli, se ci si accinge a questa attività ludica.
Proporre giochi sembra facile ma bisogna tener presente alcuni principi fondamentali:
- I giochi devono essere proposti in sicurezza.Bisogna prima di tutto “bonificare” l’ambiente, eliminare oggetti pericolosi (oggetti di vetro, di ceramica, oggetti appuntitite), smussare spigoli di tavoli e mobili sporgenti, basta foderarli con della stoffa e fissarli con il nastro adesivo, sacchetti di plastica e materiali pericolosi e tossici.
- Chi propone i giochi deve avere voglia di giocare. Chi propone il gioco deve essere credibile: il corpo, la voce, l’ atteggiamento devono comunicare: “ Divertiamoci insieme!”.
- L’attenzione.Quando si propongono i giochi non deve sfuggire niente, né l’emozione di un bambino , né il bambino
- Chiarezza nella dimostrazione il gioco è un’attività seria che permette, sia ai bambini che agli adulti, di divertirsi: seria perché ha delle regole, precisa perché ha una sequenza di azioni, ha dei tempi, e tutto ciò deve essere spiegato chiaramente.
- Bisogna avere un repertorioNon basta conoscere uno, due, tre giochi, bisogna averne sempre alcuni di scorta, perché nel caso non dovesse funzionarne uno, non si può stare con le mani in mano!
- Il repertorio da proporre deve considerare l’età dei bambiniAd ogni età corrisponde un gioco.
Vediamo un po’, per sommi capi, quali sono le principali tappe dello sviluppo del gioco-
- Da 0 ad 1 anno il bambino gioca soprattutto con il proprio corpo e con gli oggetti che stanno in sua prossimità
- a 2 anni comincia a giocare da solo, ma accanto agli altri
- a 3 anni inizia a giocare insieme agli altri bambini, a imitare gli adulti
- a 4/5 anni comincia a drammatizzare le dinamiche che sta vivendo
- dai 6 a 10 anni i giochi di gruppo, comprensivi di regole, i quali servono al bambino per sviluppare la propri vita sociale.
- dai 10 anni, sono autonomi e scelgono i giochi da soli e i genitori possono partecipare preparando una sana e buona merenda.
Queste sono le premesse e possiamo cominciare.
Quali sono le esigenze degli adulti?
non rompere niente, non sporcare, usare poco materiale senza fare sprechi e fare in modo che i bambini si divertano.
Da dove si possono attingere giochi nuovi e divertenti?
dai libri, ovvero dal passato, chiedendo a genitori, ai nonni, ai parenti: scopriteli , scriveteli e condivideteli sul nostro sito.
Ecco tutti i giochi proposti:
Formatrice, Laurea in Pedagogia (UniPa), Master In “Lifelong Learning- teoria e prassi dell’educazione degli adulti” (UniRoma 3), specializzata in psicomotricità, Volontaria.
Attualmente operatore specializzato servizio Assistente alla comunicazione presso scuole dei Comuni di Palermo e Bagheria.
Ha lavorato per circa un trentennio in centri di riabilitazione per minori disabili come psicomotricista.
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