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Le 5 dipendenze patologiche più diffuse

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Le 5 dipendenze patologiche più diffuse

Vediamo ora quali sono i tipi di dipendenze patologiche più diffuse:

  • Dipendenza da sostanze: in questa categoria rientrano, ad esempio, l’alcolismo e la dipendenza da droghe, siano esse leggere o pesanti;
  • Dipendenze di natura comportamentale, come il gioco d’azzardo e lo shopping compulsivo;
  • Dipendenze sessuali, come la pornodipendenza;
  • Dipendenze alimentari, riscontrabili in patologie come la bulimia o disturbi dell’alimentazione;
  • Dipendenze tecnologiche, come quella da internet o dai social media.

DIPENDENZA DA SOSTANZE- CHI SONO I PIÙ COINVOLTI?

Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo incremento dell’ utilizzo di sostanze psicotrope soprattutto tra i più giovani. La risposta ad un disagio, alla ricerca spasmodica di sensazioni ed emozioni particolari e forti, alla voglia di distaccarsi dalla “triste” e insoddisfacente realtà (la scuola, la famiglia, gli amori, il contesto socio-culturale), al desiderio di divertimento, alla voglia di integrazione tra i coetanei. Solitamente il primo consumo avviene con molta superficialità, il problema è che, una volta presa l’abitudine, resistere alla tentazione di ricorrere a questi agenti esterni per alterare temporaneamente la realtà, risulta molto complicato, anche per la dipendenza che pian piano si va a creare.

L’indagineESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) che ha coinvolto più di trenta paesi europei e un totale di poco meno di centomila studenti rappresenta non solo un solido standard per il monitoraggio sia a livello italiano che europeo, ma essendo condotto da circa 20 anni, permette di osservare i cambiamenti nel tempo. I dati raccolti ci mostrano che:

  • nel 2016, il 32,9% di partecipanti allo studio ESPAD Italia, per una stima di circa 800.000 studenti, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha riferito di avere utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita, mentre il 25,9% ha sostenuto di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno. Di questi l’86% ha utilizzato un solo tipo di droga, mentre il restante 14%, ne ha assunte due o più (i cosiddetti policonsumatori).
  • come negli anni precedenti, la droga illegale maggiormente utilizzata è la cannabis (quali hashish e THC), a cui seguono la ‘cannabis sintetica’ (denominata “SPICE”, che fa parte delle Nuove Sostanze Psicoattive), la cocaina, gli stimolanti (quali anfetamine e ecstasy), gli allucinogeni (come ad esempio LSD e funghi allucinogeni), mentre l’eroina è quella meno diffusa.
  • in Italia quasi un terzo della popolazione studentesca (32,4%) ha utilizzato cannabis una volta nella vita, mentre il 25,8% ne ha fatto uso nell’ultimo anno: in Europa siamo secondi dopo la Francia, nell’utilizzo delle cosiddette ‘droghe leggere’.
  • l’11% degli studenti, pari a circa 275.000 tra i 15 e i 19 anni, ha assunto almeno una volta nella vita cannabinoidi sintetici (“SPICE”).
  • la cocaina, invece, ha mantenuto tendenze stabili negli ultimi anni; sono poco più di 89.000 i giovani (pari al 3,6%) che riferiscono di averla sperimentata almeno una volta nella vita, 61.000 quelli che ne hanno fatto uso nel corso del 2016 (pari al 2,5%).
  • pur rimanendo la droga meno utilizzata dagli studenti italiani, l’uso di eroina segnala un leggero incremento, tra chi riferisce di averla provata almeno una volta nella vita. Tale percentuale, infatti, dopo essere diminuita tra il 2006 e il 2015, è tornata salire nel 2016 (1,5% pari a quasi 37.000 giovani). Per quanto riguarda, invece, il consumo recente, la tendenza è rimasta stabile negli ultimi tre anni, assestandosi al 1,1%, per una stima di circa 28.000 giovani.
  • così come a livello europeo, anche in Italia emergono differenze di genere: sono gli studenti maschi ad avere percentuali più alte per l’utilizzo di sostanze illegali, con consumi doppi rispetto alle femmine per tutte le droghe, eccetto che per la cannabis, dove il rapporto è 1,5. Per quanto riguarda le differenze geografiche, nel meridione si registrano consumi leggermente inferiori, rispetto al resto del Paese.
  • cala anche il tasso di mortalità indotta dalla droga tra i giovani, nella fascia di età compresa tra i 15 e i 34 anni: in particolare è decisamente sotto la media europea il dato sulla mortalità per overdose, che nel resto del continente europeo aumenta, invece, per il terzo anno di fila. Ad aver bevuto alcolici almeno una volta nella vita è l’84% dei giovani italiani: nel 2007 erano il 90%, mentre nel 1995 si attestavano all’88%. Il consumo corrente di alcolici ha interessato invece il 57%, facendo registrare per la prima volta una diminuzione dal 2003, quando coinvolgeva il 63%.
  • non si osservano differenze nel trend per la percentuale di studenti che riporta episodi di “binge drinking” (pari al 34%): con questo termine che, in italiano si traduce con l’espressione “abbuffata alcolica” si intende l’assunzione di più bevande alcoliche (generalmente almeno 5 o 6) in un intervallo di tempo breve e in unica occasione. L’effetto principale ricercato con il “binge drinking” è l’ubriacatura immediata, nonché l’istantanea perdita di controllo.

La distinzione tra droghe pesanti e leggere, che veniva fatta un tempo, al giorno d’oggi rappresenta un pericoloso “luogo comune”, in quanto vi sono cosiddette droghe leggere come i  cannabinoidi sintetici conosciuti con il nome di “SPICE” sono prodotti totalmente chimici e si presentano come misture di erbe, non contengono cannabis, ma quando vengono fumati ne producono effetti simili.

Poiché non si sa ancora molto di come queste droghe funzionino e dei loro effetti tossici a livello di salute, esse rappresentano un grosso rischio per chi ne faccia utilizzo.

Dietro alla larga diffusione della “SPICE” su Internet svolge un ruolo fondamentale in particolare il cosiddetto ‘deep web’, ossia quella parte del web che non viene indicizzato dai motori di ricerca. Inoltre, non appena uno di questi nuovi composti sta per essere considerato illegale, c’è già pronto per il mercato un prodotto sostitutivo con una composizione chimica differente.

QUALI SONO I PERICOLI DATI DA QUESTE SOSTANZE?

Indipendentemente dal tipo di sostanza impiegata, il rischio più evidente che accomuna l’impiego delle sostanze da abuso è quello di trovarsi in situazioni tali da porre a repentaglio la propria vita o quella altrui, ad esempio si può manifestare un comportamento imprudente durante la guida di veicoli, con il rischio evidente di incidenti stradali, ecc. Molto spesso la persona può incorrere anche in problemi con la giustizia, legati appunto all’impiego della sostanza stessa. Inoltre dal punto di vista strettamente organico, avremo effetti diversi a seconda del tipo di sostanza impiegata e delle modalità di assunzione della stessa. In linea generale, si possono avere effetti a breve-medio-lungo termine sul sistema cardiovascolare (rischio di accidenti cerebro vascolari come ictus cerebrali, infarto del miocardio), specie con l’impiego di cocaina. Effetti noti a medio-lungo termine, in particolare con l’ultilizzo di alcol, sono i danni epatici e cerebrali, che possono esitare nei casi più seri nella rottura di varici esofagee con imponenti emorragie innescate dal danno epatico avanzato, condizione che può portare alla morte. Inoltre, si può realizzare il progressivo sviluppo di una demenza indotta da alcol o da altre sostanze.

COSA FARE QUANDO SI ABUSA DI ALCOL E DROGHE

Quando si programma una serata da “sballo” oppure “capita” di assumere alcol o altre droghe, nel caso in cui ci si trovi da soli è opportuno evitare nel modo più assoluto di guidare e rivolgersi a persone di fiducia in modo che venga chiamato un taxi oppure è possibile chiedere aiuto ad amici stretti o familiari; nel caso in cui si sia in compagnia, si deve individuare all’interno del gruppo la persona che per quella sera dovrà assolutamente astenersi dall’assumere sostanza alcuna, proprio per evitare di esporre anche gli altri al rischio di incidenti.

Quali sono i segnali di una situazione potenzialmente pericolosa? Consistono nella comparsa di sintomi psichici importanti come ad esempio fenomeni dispercettivi visivi o uditivi (fenomeni legati all’uso o all’astinenza da sostanze, come ad es. vedere o sentire cose che altri non possono sentire) oppure gravi alterazioni dell’emotività, dell’umore e/o del comportamento. I rischi più gravi in questo caso sono gli atti di aggressività verso se stessi o verso altri.

Come aiutare un’amica che abusa o che dipende da sostanze?

Il modo migliore per esserle di aiuto è non offrirle alcun tipo di sostanza, ma indirizzarla al proprio medico di famiglia o da un professionista che possa aiutarla o metterla in contatto con centri specializzati fornendo il numero di telefono del NOA o del SERT o di Alcolisti Anonimi o Narcotici Anonimi.

“comprare droghe è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la propria vita”

Jim Morrison

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Valentina Provenzano

E’ una farmacista iscritta all’ordine di Palermo. Laureata nel 2012 presso l’ Università degli studi di Palermo presentando una tesi sperimentale su nuovi derivati antitumorali.Attualmente collabora con un team di oncologi in clinica privata.Ha lavorato in farmacia e parafarmacia distinguendosi per professionalità, competenza, gentilezza e disponibilità, riuscendo a creare un ottimo rapporto
di fiducia, rispetto e fidelizzazione con i pazienti.

 

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