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Donne vittime della tratta: l’Oba del Benin cancella tutti i giuramenti rituali!

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Donne vittime della tratta: l’Oba del Benin cancella tutti i giuramenti rituali!

L’associazione di volontariato “Le Donne di Benin City”, lancia una campagna di informazione massiva per tutte le donne vittime della tratta per comunicare loro l’importante presa di posizione dell’Oba, sovrano di Benin City, che ha fatto revocare i giuramenti che di fatto, oggi, le obbligano a prostituirsi.

Ha destato grande interesse negli ambienti nigeriani (e non solo) il pronunciamento dell’Oba del Benin, Ewuare II, contro la tratta di esseri umani. L’oba ha chiesto ai “medici nativi” di revocare i giuramenti già posti della vittime di tratta svicolando così le donne dalle maledizioni poste in essere dai riti celebrati. Una notizia che interessa tutte le giovani donne nigeriane giunte in Italia negli ultimi anni e costrette alla prostituzione.

Sin dal suo insediamento l’Oba ha strettamente collaborato con il Governatore dell’Edo State, Godwin Obaseki, eletto il 12 novembre 2016.

Alcuni giorni fa l’Oba ha chiamato a raccolta tutti i medici tradizionali formulando una sorta di “editto” in cui li obbliga a non mettere in atto giuramenti rituali (che in Italia conosciamo genericamente come riti vudù o jujù) che costringono giovani donne nigeriane a restituire soldi ad organizzazioni criminali che le portano in Europa (ed in particolare in Italia) a prostituirsi. Allo stesso tempo l’editto libera (anche con azione retroattiva) le donne dal vincolo e le mette nelle condizioni di denunciare i criminali.

Infatti, l’Oba, ha anche pronunciato parole molto dure contro le confraternite che sono alla base della mafia nigeriana che gestisce da decenni il traffico di esseri umani allo scopo di sfruttamento nel mondo della prostituzione e strettamente connesso con lo spaccio di stupefacenti. Il ruolo dei medici nativi è quello di svolgere, a pagamento, riti che impegnano la ragazza e la sua famiglia alla restituzione del debito accumulato per arrivare in Europa (tra i 20 e i 40 mila euro) pena l’arrivo di maledizioni di ogni genere. Giocando sulla credenza, sull’ignoranza e sul potere acquisito i medici nativi vincolano le vittime a non parlare del proprio giuramento e a restituire fino all’ultimo centesimo il loro debito.

A seguito di tali accadimenti, i volontari dell’associazione “Le donne di Benin City”, da alcuni anni, impegnata nella tutela dei diritti delle donne vittime della tratta, sta lanciando una campagna di informazione proprio per far arrivare questa importantissima notizia proprio alle donne che attualmente si prostituiscono e, probabilmente, non sono a conoscenza di questo “editto” dell’Oba del Benin.

Verrà pertanto organizzata una simbolica FESTA DELLA LIBERTA’, presso la sede dell’Associazione Santa Chiara, in Piazza Santa Chiara 11 a Palermo, il prossimo 14 aprile dalle 17 alle 22 dove verranno sensibilizzate alla causa tutte le comunità palermitane, le istituzioni, le associazioni e i liberi cittadini per diffondere il più possibile questa notizia.

La manifestazione è organizzata in compartecipazione con l’Associazione “Santa Chiara”, Addio Spreco e il Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo.

Cliccando qui è possibile scaricare il volantino, in inglese e italiano, in cui si diffonde l’editto dell’Oba.

Per maggiori informazioni https://donnedibenincitypalermo.wordpress.com/ è possibile contattare i volontari dell’associazione “Le donne di Benin City” al 351 22 72 697 oppure via mail all’indirizzo donnedibenincitypalermo@gmail.com

 

 

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