La burocrazia che guasta i rapporti umani. Una storia del Consultorio dei Diritti MIF
OLGA, UNA CITTADINA CHE USUFRUITO DELLA CONSULENZA DEI VOLONTARI DEL CONSULTORIO DEI DIRITTI MIF, RACCONTA LA SUA ESPERIENZA. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.
Salve a tutti! Vorrei raccontarvi la mia storia, la storia di una battaglia di 3 mesi – assurda, lunga, estenuante – con il comune di Palermo…La battaglia che ho vinto grazie al sostegno delle persone attente, disponibili, professionali.
Parlo dei volontari del consultorio Avv.Vincenzo D’Amico, Avv. Francesco Murana e la Dott.ssa Federica Gennaro.
E colgo occasione per ringraziarli! Intanto, spero che la mia testimonianza vi sia utile: non arrendetevi se siete sicuri che la legge e’ dalla vostra parte!
Mi chiamo Olga. Sono immigrata anche se ho gia’ acquisito la cittadinanza italiana. Abito qui a Palermo con mia madre, cittadina ucraina. Lei soggiorna regolarmente qui dal 2008.
Ad aprile 2017 ho dovuto cambiare la residenza, sono andata a vivere a Palermo da Capaci, e ho chiesto lo stesso cambio di residenza per mia madre. Ma il Comune di Palermo non ha voluto attivare la pratica per mia madre perche’ hanno chiesto il suo certificato di vedovanza.
Non riuscivo a credere: nel 2009 mia madre e’ stata gia’ iscritta allo stesso Comune di Palermo senza questo certificato, pur vero l’hanno chiesto in quel periodo ma alla fine mia madre e’ stata iscritta grazie alla risposta della Vice Prefetto del Ministero degli Interni alla quale ho scritto chiedendo l’aiuto e i chiarimenti. Si, 8 anni fa sono stata fortunata di aver trovato una persona sensibile al Ministero che ha risposto per iscritto: ai fini di iscrizione all’anagrafe da mia madre ci vuole soltanto il passaporto e il permesso di soggiorno.
Adesso nel 2017, la stessa impiegata del Comune di Palermo che ha iscritto mia madre nel 2009, mi nega il cambio residenza di mia madre esigendo il certificato di vedovanza! Non vi racconto dei toni e modi “gentili” con cui mi parlavano e rispondevano.
Mi chiederete, forse, perche’ non presentare questo certificato di vedovanza? Rispondo: nel mio paese tale certificato non viene rilasciato e fare legalizzazioni e traduzioni del certificato di matrimonio tra mio padre e mia madre e del certificato di morte costa tanto! Inoltre, la procedura stessa prevede il viaggio nel mio paese. Possibile mai che devo spendere cosi tanti soldi che guadagno con tanta fatica solo per accontentare gli impiegati che non conoscono bene le leggi e il loro stesso regolamento interno??!!!
Ricomincio la stessa battaglia del 2009. Questa volta i funzionari sensibili nel Ministero non c’erano. Non mi ha risposto nessuno. Neanche il Sindaco a cui ho scritto piu’ volte ha trovato un po’ di tempo per rispondermi..In Prefettura mi hanno detto di fare la dichiarazione sostitutiva la certificazione, ma il Comune di Palermo ha le proprie idee in riguardo e non l’ha accettato (contrariamente a cio’ che dice la legge concerne dichiarazioni sostitutive!!!).
Rabbia, frustrazione, indignazione…ma soprattutto solitudine..sono le emozioni e sensazioni che si provano in questo caso..
Un giorno pero’ e’ cambiato tutto: perche’ non ero piu’ sola..Per puro caso ho visto un poster in un autobus..Parlava del Consultorio dei Diritti MIF, dell’aiuto che ci si puo’ trovare. Ho descritto la mia storia nella lettera e nella risposta ricevuta subito mi e’ stato dato un appuntamento.
Il primo incontro con i volontari del consultorio e’ stato stupendo: ho trovato persone cordiali, accoglienti che avevano davvero tanta voglia di aiutarmi. E questa battaglia l’abbiamo vinta insieme!
Sul suggerimento di Avv. Vincenzo che ha dedicato tanta attenzione alla mia pratica, ho inviato una raccomandata al Comune con la richiesta di motivare il rifiuto di iscrizione di mia madre. Sapevamo che per la legge non potevano non iscrivere mia madre.
Ho dovuto attendere la risposta per piu’ di un mese…La risposta del Comune non e’ arrivata mai e nessuno mi ha chiamato anche se avevano i miei numeri e email.
Allora lunedi 17 luglio eravamo al Comune: Avv. Vincenzo, Avv. Murana e Dott.ssa Gennaro, mi hanno accompagnato e hanno ottenuto tutti i chiarimenti necessari. Lunedi il 17 luglio e’ stato il giorno del nostro trionfo! Abbiamo vinto: la risposta del Comune comunicava la loro decisione di iscrivere mia madre senza certificato di vedovanza, il suo stato di famiglia sarebbe registrato come “non conosciuto” , cosa che non ha alcun significato particolare o conseguenze per lei.
Un giorno davvero emozionante!
Il 24 luglio ho completato l’iscrizione e il cambio domicilio per mia madre. Finalmente…
La mia e’ una storia di sordita’ e malavoglia degli impiegati statali di impegnarsi e trovare una soluzione piu’ comoda per il cittadino o il residente in regola (come dovrebbe essere), in linea con le normative e leggi esistenti che lo perfettamente permettono.
La mia e’ anche una storia bellissima..di cordialita’ e solidarieta’, accoglienza e professionalita’ delle persone che operano gratuitamente nel Consultorio dei Diritti.
Penso che simili strutture devono essere piu’ numerose e piu’ presenti in diversi luoghi della citta’.
Grazie, grazie di cuore! Siete bravissimi!!!
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