Quando fa paura anche un semplice starnuto
Su tutte le testate giornalistiche e su tutti i principali social network si parla de famigerato e temutissimo Coronavirus. Ma in quanti hanno realmente le idee chiare sull’argomento?
Cos’è il Covid-19?
Il covid -19 appartiene ai Coronavirus, famiglia di virus che causano patologie che variano dal comune raffreddore alla SARS ( Severe Acute Respiratory Syndrome). Il primo caso si è registrato in Cina nel Dicembre del 2019, la tanto lontana Cina che poi,alla fine, così lontana non è.
Ecco perché si è iniziato a parlare, a seguito delle prime vittime, di epidemia da Coronavirus.
Adesso, a fine Febbraio 2020, gli esperti hanno introdotto con molto timore ma anche con una certa rassegnazione, un nuovo termine che tanto riecheggia nelle menti degli italiani, infatti si prospetta che l’epidemia si possa trasformare, a breve, in una vera e propria pandemia (termine tecnico che indica una diffusione della malattia in più continenti).
Le premesse fatte potrebbero impaurire chiunque ma, per affrontare il Covid-19, bastano pochi accorgimenti: l’OMS ha rilasciato delle flow-chart di semplice e immediata consultazione nelle quali si raccomanda:
- Il lavaggio delle mani per almeno 40 secondi (non per forza con agenti come l’amuchina, è sufficiente anche prodotti a base di alcol)
- Evitare in questa fase luoghi affollati e quindi le zone rosse che già sono off-limits
- Starnutire nella piega del gomito e non sulle mani perché il contagio si verifica appunto tramite “flugge”, cioè con le microscopiche goccioline di saliva che si liberano a seguito della starnutazione.
- È buona norma igienizzare le superfici con prodotti a base di alcol o cloro (la comunissima candeggina) ed evitare il contatto degli occhi e della bocca con le mani.
In questa fase, il governo nazionale, sta ottimizzando al meglio le risorse per gestire il fenomeno, riducendo i flussi turistici, sconsigliando ove possibile i viaggi anche perché molti paesi stanno adottando delle misure restrittive nei confronti dei viaggiatori che provengono dalle nazioni arrischio, una fra tutte è appunto l’Italia.
Il Covid-19 ha inoltre smascherato delle attitudini improprie soprattutto nelle regioni meridionali, cioè l’afflusso dei pazienti nei pronto soccorsi; si registra infatti un calo drastico di accessi e questo dimostra il fatto che i cittadini si recano e quindi sovraffollano queste strutture anche quando la prestazione richiesta non rientra nel regime di urgenza o di emergenza.
Cosa fare se ho febbre, tosse, mal di gola o difficoltà respiratorie?
Il primo passo è quello di allertare telefonicamente il proprio medico di famiglia, che a sua volta fornirà le indicazioni più idonea per la gestione di un caso sospetto.
In attesa delle direttive è buona norma evitare il contatto con altre persone o peggio ancora recarsi in luoghi affollati dove il contagio potrebbe essere esponenziale.
Il ministero della salute, ha istituito un numero unico, il 1500, da poter contattare h24 per richiedere informazioni utili proprio sul coronavirus.
I pronto soccorsi e il personale ospedaliero e non solo, sono stati addestrati e muniti di presidi fondamentali per l’ottimale gestione del paziente sospetto o peggio ancora positivo al tampone.
Tampone ricordiamo che viene effettuato solo in quei casi sospetti e con sintomi conclamati.
A Palermo inoltre sono già predisposte delle stanze ad aspirazione negativa con bagno privato e quindi in totale isolamento, per poter raccogliere e gestire pazienti risultati positivi al coronavirus.
Chi sono le vittime del coronavirus?
Le vittime registrate del Covid-19 sono praticamente pazienti con varie co-morbilità quali patologie immunodepressive, oncologiche, l’età avanzata, scompensi cardiaci , epatici o renali, insufficienza d’organo, patologie polmonari preesistenti.
Perché si sta diffondendo a macchia d’olio il virus?
Proprio per le sue caratteristiche: periodo di incubazione abbastanza lungo e molto variabile (dai 5 ai 14 giorni), asintomatico nelle prime fasi, ma una volta manifesto I sintomi sono sovrapponibili alla comunissima influenza che, nei pazienti più deboli (anziani e con co-morbilità) si può tradurre in una polmonite grave che può richiedere assistenza ventilatoria meccanica e quindi intubazione endotracheale in ventilazione protettiva.
Il Primario del Dipartimento di malattie infettive del Policlinico Universitario di Palermo, professore A. Cascio, nelle sue ultime dichiarazioni, afferma che per la creazione di un vaccino con efficacia dimostrata occorre attendere dai 6 ai 12 mesi minimo.
Ma in atto, si stanno sperimentando dei farmaci (antimalarici, Anti HIV e quindi farmaci antiretrovirali) la cui associazione sta portando a risultati che danno molte speranze.
Inoltre, dal sangue dei pazienti affetti dal virus, si sta isolando il plasma ricco di anticorpi specifici contro appunto il Covid-19. Quindi, l’indicazione principale è senza dubbio quella di contenere al massimo il fenomeno e quindi la sua diffusione.
Quello che più si teme del virus, oltre la sua altissima contagiosità è l’effetto “rebound” che si sta già verificando in campo economico.
Giusto stamani, leggendo i giornali, si parlava del rischio tutto italico del fenomeno della “recessione tecnica”: cioè quel fenomeno letale per la nostra economia, già abbastanza precaria, che si verifica quando due trimestri consecutivi si concludono con il segno negativo.
Chi ne sta pagando le conseguenze?
Senza dubbio a pagarne le conseguenze peggiori sono i pazienti defedati e come precedentemente sottolineato, quelli con co-morbilità ed in età avanzata.
Ma oltre loro ci sono tantissimi giovani, sanissimi e di ottime speranze, che stanno vedendo crollare i loro investimenti e le loro attività economiche dall’oggi al domani, con una proiezione a breve e medio termine che non lascia scampo!
Questo è realmente il Covid-19.
Il virus con altissima contagiosità che ha accentuato ancora di più quel concetto di globalizzazione, in questo caso la definirei pandemica, e che sta portando ad una gravissima recessione economica, i cui danni si protrarranno per moltissimo tempo, quando però il Covid-19 sarà soltanto un lontano ricordo.