Io so fare questo… e tu?
Per promuovere il diritto al gioco, Carmelina Vaccaro promuove la rubrica “Oggi di propongo un bel gioco” rivolta alle famiglie, all’interno di questa rubrica verrà proposto un gioco a settimana. Un’opportunità per sperimentare nuove modalità di comunicazione e interazione fra genitori e figli andando oltre le barriere generazionali che l’età, la tecnologia e i ritmi di oggi che inevitabilmente appiattiscono la quotidianità familiare.
“La fantasia non se ne va ed eccoci di nuovo qua”
La condizione fondamentale di ogni bambino è quella di essere sempre e comunque in continua evoluzione. Il bambino ama proporsi, dimostrare quello che ha imparato e vuole essere gratificato: quello che riesce a fare è una conquista , costata impegno e fatica. E’ compito di noi adulti, saper apprezzare e stimolare le conquiste dei nostri bambini.
L’imitazione, l’impegno e l’esercizio sono alla base di qualsiasi apprendimento.
Al bambino piace dimostrare quello che sa fare, “competere” nel senso etimologico della parola: “andare verso”. Si tratta di una sana competizione “…io so fare questo tu nooo… guarda come sono grande, guarda cosa so fare”, è il suo modo di chiedere attenzione, di dimostrare la propria fantasia, la creatività, il dire al mondo che c’è, che è cresciuto.
Il gioco di questa settimana lo chiameremo: “Io so fare questo… e tu?”
lo potete fare ovunque: in casa, fuori, in giardino e per strada …..
Materiale: nulla serve.
Giocatori:da 1 a 10 , dipende dallo spazio che avete a disposizione.
Il genitore richiama l’attenzione dei bambini, con un segnale acustico: battendo le mani , con un fischio, parlando…e dice:
“Guardate bambini cosa so fare”!
E’ bene iniziare il gioco con un’azione semplice, ad esempio : mette una mano in testa.
“Voi lo sapete fare? Vediamo se siete capaci?”
I bambini saranno sorpresi da questa proposta così facile e proveranno ad imitare il gesto proposto.
Via via il genitore può proporre delle posizioni sempre più articolate ad esempio, alza una gamba, poggia il ginocchio al muro, tocca un oggetto con la mano girata indietro, tocca con la testa la testa di un altro bambino, e così via.
Il genitore può chiedere via via ad un bambino di proporre agli altri un gesto, una posizione che gli altri ripeteranno.
Si può continuare il gioco fino a coinvolgere tutti in un unico gesto: “adesso ognuno di noi toccherà con l’avambraccio destro l’avambraccio sinistro di un altro bambino in modo da formare un cerchio, poi portiamo le mani avanti e andremo con le mani a prendere un’altra mano, cosicchè ogni nostra mano stringa un’altra mano” .
Si creerà un groviglio di mani che bisognerà sciogliere facendo attenzione a non staccare le mani.
Il gioco può essere interrotto in qualsiasi momento, quando si vede che non c’è più attenzione e coinvolgimento.
E vai con la fantasia.
Alla prossima settimana
Anche tu vuoi contribuire condividendo un gioco per famiglie? spiegalo compilando il nostro form interattivo. Lo pubblicheremo in questo sito!
Formatrice, Laurea in Pedagogia (UniPa), Master In “Lifelong Learning- teoria e prassi dell’educazione degli adulti” (UniRoma 3), specializzata in psicomotricità, Volontaria.
Attualmente operatore specializzato servizio Assistente alla comunicazione presso scuole dei Comuni di Palermo e Bagheria.
Ha lavorato per circa un trentennio in centri di riabilitazione per minori disabili come psicomotricista. >> leggi di più