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Il consultorio che aiuta migranti, famiglie e minori: “c’è tanto bisogno di ascolto”

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Il consultorio che aiuta migranti, famiglie e minori: “c’è tanto bisogno di ascolto”

Il consultorio MIF di Palermo in 9 anni di attività ha aiutato 1.500 persone. “Far capire l’importanza della gratuità del nostro servizio oggi è tra le cose più difficili”. Il 17 novembre apre uno sportello anche a Genova

Di Serena Termini

PALERMO – Ascoltare per informare, accompagnare e orientare gli immigrati, le famiglie e i minori, in difficoltà o in situazioni di disagio, a trovare le soluzioni ai diversi problemi. E’ quello che fanno, dal 2010, i quaranta professionisti che compongono il consultorio gratuito dei diritti MIF, acronimo che sta per Minori, Immigrati e Famiglie. L’associazione di volontari, tutti giovani che non superano i 40 anni, in 9 anni di attività, ha ascoltato più di 100 persone all’anno, per un numero complessivo di circa 1500 utenti.

A farne parte, tra gli altri, ci sono avvocati, assistenti sociali, psicologi, insegnanti, pedagogisti, architetti, amministratori di condominio, commercialisti, medici, farmacisti e perfino un naturopata.

Una volta la settimana, attraverso uno sportello di ascolto pomeridiano, il gruppo di professionisti, con un approccio multidisciplinare, in cui ognuno mette a disposizione le proprie competenze, cerca di capire come aiutare coloro che vivono momenti di vita non facili.

Una volta avvenuta la prima fase di ascolto, il gruppo si confronta sui singoli casi a livello multidisciplinare per capire quale orientamento e indicazione dare alla persona. Se la situazione contingente lo richiede la persona o la famiglia viene incontrata una seconda volta.

“Fare capire l’importanza della gratuità del nostro servizio oggi è tra le cose più difficili della nostra società – afferma la pedagogista Carmelina Vaccaro dentro il Mif dal 2015 che opera nello sportello di ascolto -. Da gennaio ad oggi abbiamo ascoltato circa 50 persone tutte con problematiche molto diverse. Per un periodo abbiamo avuto parecchi immigrati che vivevano la preoccupazione legata al loro permesso di soggiorno. Poi abbiamo ascoltato molte famiglie italiane che vivono conflitti con i genitori, figli o di coppia. 

C’è tanto bisogno di essere ascoltati perché spesso si vivono momenti di scoraggiamento, di forte solitudine e anche a volte di insoddisfazione nei confronti delle istituzioni.

Le persone si sentono accolte proprio per l’approccio informale che abbiamo; cerchiamo di incoraggiarli per capire quale potrebbe essere la strada per migliorare la loro situazione.

In questo servizio c’è una restituzione umana molto alta”.

“Mif in origine è nato come gruppo informale all’interno dell’associazione Arciragazzi. Oggi da quasi 10 anni siamo un’associazione autonoma. Al centro del nostro servizio c’è la persona che sta vivendo un disagio – dice Vincenzo D’amico presidente e fondatore del Mif – a cui garantiamo come prima cosa il diritto all’informazione che vuol dire ascoltarli, fare da ponte per orientarli verso la realtà che potrebbe maggiormente aiutarli a fronteggiare un determinato problema.

La relazione è piena e per questo non facciamo fare anticamera ma riceviamo su appuntamento. Si tratta solo di consulenze personalizzate seguite in forma multidisciplinare. Ricordo per esempio che abbiamo aiutato una signora straniera, che dopo tanto tempo è riuscita a risolvere una pratica relativa al suo certificato di residenza.

Avendo tutti noi già un nostro lavoro, con il consultorio c’è soltanto il desiderio concreto di mettersi a servizio in piena gratuità.

Proprio per manifestare la nostra autonomia di volontari  non abbiamo mai usufruito di contributi pubblici. La cosa bella è stata pure la crescita dei diversi professionisti che hanno scelto di collaborare.

Il Mif, inoltre, non svolte soltanto attività di sportello ma anche la redazione di articoli su alcune tematiche specifiche che sono sempre sollecitate dai casi. Abbiamo allo scopo un sito che è anche una piattaforma di confronto su diversi argomenti”.

Il consultorio si sostiene grazie ai contributi dei volontari e alle donazioni dei privati. Sono per il momento solo attivi a Palermo ma a breve si realizzerà un consultorio distaccato di volontari anche a Genova, previsto per il prossimo 17 novembre.

A Genova si creerà, infatti, un point Mif. Sulla possibilità di sostenere il viaggio ai professionisti che andranno in trasferta a Genova è stata aperta una campagna di sottoscrizione. Gli interessati alla causale “Donazione per apertura sportello Mif Genova” potranno collegarsi al sito www.consultoriodeidirittimif.it per avere maggiori informazioni.

“Chiediamo a chi lo volesse di aiutarci. L’idea di andare in Liguria ci entusiasma molto – aggiunge Vincenzo D’amico – Ci andremo per fare formazione ai nuovi volontari dell’associazione “Eliodoro. Psicologia benessere, cultura” che vogliono replicare il nostro modello di sostegno multidisciplinare a chi ha bisogno”.

Tra gli altri appuntamenti, inoltre, il prossimo 23 novembre il Mif organizzerà un convegno nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri dal titolo “Dalla famiglia alle famiglie. Una molteplicità di modelli familiari visti attraverso gli occhi del bambino”. 

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